giovedì 27 marzo 2014

Recensione: "Una ragione per amare" di Rebecca Donovan

Buonasera amici lettori,
da oggi potete trovare in tutte le librerie il secondo volume della serie "Il nostro segreto universo" di Rebecca Donovan, "una ragione per restare", edito dalla  casa editrice Newton Compton. Nel frattempo vi posto la recensione del primo volume, "una ragione per amare". Sperando che vi piaccia vi auguro una buona serata.



Una ragione per amare
Rebecca Donovan
Newton Compton
443 pagine

Emma Thomas è una studentessa modello e un'atleta prodigio. Ma è una ragazza taciturna e solitaria: non frequenta nessuno tranne la sua amica Sara, non va alle feste, non esce e non ha un fidanzato. E si copre bene per nascondere i lividi, per paura che qualcuno possa indovinare quello che succede tra le pareti domestiche. Mentre gli altri ragazzi della sua età si divertono spensieratamente, Emma conta in segreto i giorni che mancano al diploma, quando finalmente sarà libera di andare via di casa. Ma ecco che all'improvviso, senza averlo cercato o atteso, Emma incontra l'amore. Un amore intenso e travolgente che entra prepotentemente nella sua vita. E adesso nascondere il suo segreto non sarà più così facile.
 
 
 
 
RECENSIONE

 
Una ragione per amare è il primo volume della trilogia "Il nostro segreto universo" di Rebecca Donovan, edita dalla casa editrice Newton Compton da quest'anno.

Emma Thomas vive a casa dei suoi zii, George e Carol, non per scelta, ma per necessità. Non ha altro posto dove andare e loro sono l'unica famiglia che le sia rimasta dopo la morte del padre avvenuta a seguito di un incidente d'auto quando lei aveva sette anni e la madre, ammalatasi subito dopo la morte del marito non è stata più in grado di prendersi cura della figlia. I suoi zii non l'hanno mai accettata come un aggiunta alla loro famiglia. La loro accoglienza non andò mai oltre i freddi passi di quando Emma attraversò la soglia di casa loro quattro inverni prima. Per guadagnarsi il perdono per essere qualcosa che i suoi zii non avevano mai voluto, Emma si è specializzata nell'evasione e nello studio folle. Praticando tre sport, dirigendo il giornale della scuola, partecipando all'annuario, alle rassegne d'arte e ai club di francese. Abbastanza per rimanere a scuola dopo le lezioni ogni giorno e non dover tornare a casa. La sua vita sociale è pari a zero e l'unica persona a cui ha permesso di avvicinarsi è Sara, la ragazza più desiderata della scuola, ma con i piedi ben piantati per terra. Emma non può permettersi altri amici, non può permettersi di uscire, andare al cinema, alle feste dei suoi compagni di classe. In sintesi non può vivere la vita che vivono quotidianamente i suoi coetanei. Nessuno le si può avvicinare abbastanza da toccarla per paura che debba ritirarsi per il dolore, perchè Emma nasconde un segreto che non può rivelare a nessuno, ma che pesa come un macigno: la zia Carol non perde occasione per mostrarle quanto sia gradita la sua presenza in famiglia, percuotendola brutalmente ogniqualvolta ne senta la necessità. Emma non può permettersi di parlarne con qualcuno, sebbene sarebbe facile mettere fine a tutto questo; ma se la cosa si verrebbe a sapere i suoi cugini, Jack e Leyla, verrebbero allontanati dai genitori e questo li distruggerebbe. Emma deve tenere duro, mancano solo seicentonove giorni al momento in cui potrà lasciare la casa degli zii e andare al college. Deve solo seguire alla lettera il suo piano di sopravvivenza prima di essere finalmente libera, ma le cose si complicano quando irrompe nella sua vita Evan Mathews, un nuovo compagno di scuola trasferitosi da San Francisco.

Era seduto in fondo all’aula e indossava una camicia celeste con il colletto sbottonato e un paio di jeans che gli stavano a pennello. Aveva le maniche arrotolate e la camicia abbastanza aperta da mostrare una pelle liscia e un accenno di corporatura magra e muscolosa. La camicia faceva il paio con i suoi occhi azzurri, che si muovevano lungo l’aula, fissando il suo pubblico. Sembrava rilassato, anche se tutti i presenti lo stavano osservando. Probabilmente era uno che non vedeva l’ora di stare al centro dell’attenzione. C’era anche qualcos’altro in lui che non riuscivo ad afferrare perfettamente: sembrava più grande – senza dubbio uno del terzo o dell’ultimo anno – anche se aveva un volto da ragazzino; la mascella prominente si allungava agli angoli degli zigomi, facendo da contrappunto alle sopracciglia e al naso dritto che sporgeva sulle labbra perfettamente definite. Un artista non avrebbe potuto scolpire dei tratti più belli.
 
Ed ecco che questo ragazzo ha trovato un modo per conquistarla a differenza di chiunque altro. A farle provare qualcosa, delle emozioni, che prima di allora si era sempre tenuta dentro. Escludendo tutto e tutti dal suo dolore. Ma le cose sono complicate e Emma non può permettere a qualcun altro di conoscere il suo segreto, non mentre vive ancora a casa degli zii e la malvagità di Carol minaccia di penetrare nelle uniche cose belle che le siano rimaste.

Prima di intraprendere la lettura del romanzo ho letto molti commenti sul libro. Come al solito, alcuni positivi altri negativi, ma per la maggiore erano negativi. Ora che ho letto il romanzo e posso esprimere il mio parere, il mio giudizio non è né totalmente positivo, né totalmente negativo. Ho impiegato molto ad entrare nel racconto e dopo le prime settanta – ottanta pagine avrei voluto abbandonare il volume. Troppo ripetitivo e noioso. L'autrice si dilunga nel descrivere delle scene in cui non succede assolutamente nulla, pagine e pagine di nulla che avrebbero potuto benissimo essere accorciate o addirittura eliminate. Per quanto riguarda gli abusi che Emma subisce dalla zia, non è possibile che nessuno in quattro anni non se ne sia mai accorto. Soprattutto George, ignaro di quanto sia crudele e malvagia la moglie e i medici che hanno curato Emma e che si sono fatti ingannare da una stupida bugia. Gli insegnanti e l'allenatore di Emma che si svegliano soltanto a fine racconto chiedendole se qualcuno le stia facendo del male. C'è non è possibile!!! Non è una cosa realistica. Tuttavia, tralasciando le numerose pecche contenute nel romanzo, Una ragione per amare mi è piaciuto. Ho trovato Sara, un'amica sincera e dolce che fin da subito ho adorato apprezzato, Evan, un ragazzo maturo e premuroso sebbene all'inizio non mi facesse impazzire. Diciamo non c'è stato il colpo di fulmine, ma da metà romanzo in poi è apparso diverso ai miei occhi tanto da rivedere il mio giudizio, anche se ancora come protagonista maschile non mi convince al cento per cento. La storia non è che si un gran chè, sorvolando sulle scene in cui l'autrice descrive le percosse, le altre pagine sono dedicate a raccontare gli avvenimenti di stupide e inutile feste e di giorni scolastici che si trascinano via uno dietro l'altro. Eppure questo romanzo mi è piaciuto, ho provato una forte empatia e compassione nei confronti di Emma e non vi nascondo che come Sara, mi sono commossa molto nel vedere il dolore e la devastazione che attanagliano la ragazza. Non so se consigliarvi il romanzo o meno. I gusti sono personali, perciò se a me una cosa piace non vuol dire che quella possa piacere necessariamente a qualcun altro. Dunque vedete un pò voi se intraprendere la lettura del volume o meno. Io ho intenzione di continuare la serie, infatti vado subito ad impossessarmi del secondo volume. Fatemi sapere cosa avete decise e se qualcuno di voi l'ha letto e se la pensa come me. Un bacio.


 
 
Eravamo impegnati in una danza molto intricata toccandoci senza toccarci, sapendo senza dirlo, e provando qualcosa senza poterlo esprimere. Eravamo amici che camminavano su un cornicione, un cornicione molto sottile, e io ero troppo presa dalla mia accresciuta consapevolezza della sua esistenza per capire quanto poco mancava perché quel cornicione si sgretolasse sotto i nostri piedi.

 
 


Il mio giudizio 
 

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